“Italians eraund de uorld”

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Li riconosci subito, non puoi sbagliare. A Formentera o sull’Isafjordur, a Mykonos o a Porto Cesareo, a New York o sull’Himalaya, li vedi lontano un miglio.

Non è nemmeno questione di età, perché ad ogni stagione della loro vita hanno un tratto distintivo, un dettaglio, quel qualcosa che li identifica e che fa dire: quello è italiano. Ed è un italiano all’estero, quindi per definizione un entusiasta.

Convintissimo di essere stiloso perché gli altri “si vestono male”, sfoggia orgogliosamente l’ennesimo tattoo o, vero colpo di classe (uno dei misteri piu incomprensibili del cosmo), il colletto della polo alzato. Se proprio vuole andare sul casual, sfoggia tshirt dove campeggia l’ultimo slogan:  che sia “Rock’n’roll” con tanto di teschio o un “Keep calm and (qualcosa a scelta”).  Casomai fosse in un luogo dove ahimè non può (per fortuna) spogliarsi, esibirà giulivo la sua giacca North Face o, se ha cugino che è stato in America di recente, magari un Marmot.

Indossa le sue L.A. Trainer e si sente figo come non mai, a Miami Beach come a Marina di Campo. Poco importa se sono drammaticamente fuori moda, lui si sente moderno e in ogni caso ha anche un paio di New Balance da sfoggiare, naturalmente non di quelle fatte in UK, ma non importa, sente che il suo guardaroba è completo. Gli resta ancora il rammarico di non essere stato a New York e fare la coda (ovviamente solo con altri connazionali) per entrare da Abercrombie e comprare, peraltro, le stesse cose che troverebbe a Milano, ma lui sa che il futuro è luminoso; un giorno, magari non troppo lontano, potrà dire finalmente agli amici “ho comprato una valigia in più al ritorno dagli USA!”…    (CONTINUA)

 

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2 commenti
  1. Li riconosci anche quando, sul treno da Vienna a Bratislava, un ragazzo si rivolge a loro con un:
    Are you going to Bratislava?”
    E loro rispondono:
    “Sorry, I’m Italian!”

    (Come se l’essere italiani fosse la scusa per non capire l’inglese…)

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