…e insomma in ultima analisi, che ci vuole per prenotare un viaggio? Basta un computer, il link sempre ben connesso a Trip Advisor le cui recensioni, si sa, sono oro colato a prescindere; poco importa che sia sostanzialmente un proto-blog dove l’esagerazione, in positivo ed in negativo, è la prassi. Selo ha detto Trip Advisor, è una verità incontrovertibile.
Anche se la critica che leggi, riguardante una struttura deliziosa e che, chi lo sa, farebbe proprio al caso tuo, verte per la milionesima volta sul wi-fi che non c’è, o perchè non si mangia pesce (il pesce e il wi-fi sono, notoriamente, le ossessioni degli italians oltre al look). E ti convinci, non fa per te, dimenticandoti persino che, tutto sommato, il pesce manco ti piace veramente. L’hai letto su Trip Advisor!
Ma torniamo a noi. Nel nome di “chi fa per sè fa per tre”, eccoli passare ore e ore tra un trivago e un expedia, tra uno skyscanner e un venere, alla ricerca della proposta magica che permetterà loro di bullarsi in pizzeria con gli amici, al grido di “ho risparmiato 100 €!”, dimenticando le ore e ore passate sul web. La moglie, ignara e paziente, lo lascia fare, ma in cuor suo vorrebbe che il marito visitasse siti porno come tutti quanti, invece che andare alla ricerca dell’affarone del secolo (?) non degnandola di uno sguardo per settimane.
Ebbene, misteriosamente, questi geni del web, questi figli del futuro (“le agenzie? roba vecchia”) diventano improvvisamente dei trogloditi al minimo problema. Un esempio: la franchigia bagaglio.
Capaci di formulare essi stessi algoritmi che alla Apple si sognano, questi websurfers de’ noantri non sono minimamente in grado di capire peso e dimensioni delle valigie, vanno in sbattimento immediato e aprono polemiche infinite sulle regole della compagnia. O, anarchici come solo noi italians sappiamo essere, si rifiutano a prescindere di dover sottostare a tempi minimi per la richiesta di visti di ingresso, in paesi che non saprebbero comunque trovare sul mappamondo. Li senti poi fare telefonate come quella che, ad esempio, ho ricevuto oggi:
– buongiorno, domenica prossima (fra 3 giorni) devo andare in Cina; ma non mi serve niente, ho già fatto tutto io, biglietto aereo e hotels (E IO PENSO: MI HAI CHIAMATO PER FARTI APPLAUDIRE?) ma ho sentito che ci vuole il visto, me lo fate voi? (SIGNORA NOI LO FACCIAMO IN PRESENZA DI ALMENO UN ALTRO SERVIZIO MA, SOPRATTUTTO, NON CI SONO I TEMPI TECNICI) ah, e io come faccio? (NON LO SO SIGNORA) è per la ditta!! (MI DISPIACE, NON SONO IN GRADO DI AIUTARLA) ma se vado all’ambasciata e li prego? (SIGNORA LA SALUTO HO UNA CHIAMATA DALL’ESTERO IN ARRIVO URGENTISSIMA)
Diffidentissimi su tutto ciò che viene proposto da una agenzia – le quali, sia chiaro, sono talvolta veramente cialtrone – , disposti a farsi torturare piuttosto che darti il numero della carta di credito, non battono ciglio nel fare bonifici internazionali a corrispondenti locali incontrati alla BIT dei quali non sanno nemmeno pronunciare il nome, solo per il gusto di dire “l’ho fatto da solo”. Poi magari vengono colti dai dubbi e immediatamente dopo si fiondano in agenzia per stipulare improbabili polizze annullamento per viaggi che si sono prenotati da soli.
E qui, di solito, scatta la ola.
(continua)