Per chi ancora non la conoscesse, #Brighton si trova a Sud-est della Gran Bretagna, a solo un’oretta di treno da Londra. La città si affaccia sul mare e proprio in questo sta la sua unicità. Contrapponendosi alla caoticitá della capitale, Brighton vanta quell’ indecifrabile atmosfera serena e spensierata tipica di ogni località balneare, e forse sarà proprio grazie a questo che è considerata la punta di diamante della contea del Sussex.
Ho avuto modo di trascorrere quattro settimane in questa città e posso affermare che non vi manca nulla: Brighton offre attrazioni per chiunque la visiti. Celebre è il Brighton Pier, simbolo stesso della cittadina. Si tratta di un pontile che distende sul mare un susseguirsi di giostre, luci, sale giochi, baracchine note per la grande varietà di leccornie che offrono… Un vero e proprio paese dei balocchi sempre affollatissimo, tanto di giorno quanto di notte. Altro immancabile gioiello della città è il Royal Pavillon, situato proprio nel centro, a pochi passi dal pontile. È un palazzo che traspare magia per il suo stile prettamente arabeggiante sopratutto quando, la notte, le luci che lo illuminano ne esaltano le splendide cupole e le decorazioni a traforo. Per chi preferisse staccare dal clima cittadino, invece, consiglio una gita alle colline di Devils Dyke o alla spettacolare costiera di Seven Sisters. Entrambe raggiungibili dal centro utilizzando gli autobus di linea.
Infine Brighton offre un’ampia scelta di pubs e discoteche per gli amanti della vita notturna. Molto affollata è anche la spiaggia, fulcro della vita estiva nella città. La sera è infatti abitudine notare un susseguirsi di falò: un MUST per coloro che preferiscono una serata barbecue al richiamo dei locali. Concludendo, Brighton é un pot-pourri di nazionalità diverse, infatti la città è anche un importante centro di studi, molto noto anche all’ estero. Per tanto la cittadina offre ogni genere di ristorante, magazzino, piccolo market e, più in generale, ogni occasione di svago e apprendimento per chi scelga di visitarla.
Grazie alla mia dolce cugina Silvia Simonini, giovane viaggiatrice.