Italia -Svezia, Svezia -Italia

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La vita è strana a volte. La scorsa estate sono andata in Grecia e la prima mattina a colazione conosco Elizabeth, una signora di Vienna che mi invita a prendere il caffè, italiano, fatto da in un bar, greco. In quel bar conosco Inger, Svezia. A un tavolino il proprietario greco, Elizabeth austriaca, io italiana e Inger, svedese.

Con Elizabeth e Inger è stato subito feeling. Ridendo e scherzando la vacanza è finita e siamo tornate a casa, ma salutandomi Inger mi dice “Non hai mai visto la Svezia??!! Perchè non vieni a trovarmi verso Natale??”

Sebbene avessi paura di finire congelata, attrezzata come se andassi a fare la campagna di Russia e fiduciosa che le miti temperature preannunciate poi ci fossero davvero, la notte del 26 dicembre sono partita per Goteborg. Sorvolando la Svezia dall’alto, quello che colpisce è la vastità delle foreste e la quantità dei laghi. “Che bello” mi dico, è il posto che fa per me, che di natura e spazi aperti non ne ho mai abbastanza.

Il paesaggio che mi accompagna per tutto il tempo è così: foreste, foreste, foreste, intervallate da laghi e da villaggi. Fra i prati fanno capolino i cavalli. Di meglio non potrei chiedere.

I villaggi sono ancora vissuti così, piccoli borghi con la bottega e la chiesa. La bottega neanche sempre. Niente bar, per quelli, che comunque non mancano, occorre però andare in città. I villaggi sono splendidi: gruppi di 10-15 case, colorate, curatissime e proprio come uno se le immagina, fatte di legno col tetto spiovente, per via della neve. Ogni finestra, senza gli scuretti per far entrare tutta la luce, ha una candela all’interno. E’ Natale, l’atmosfera si respira in ogni dove.

Il sole arriva tardi al mattino e sparisce a metà pomeriggio. La luce è poca davvero e dètta molti dei ritmi degli svedesi, dalla colazione, all’uscita fuori. Una vita che a me, italiana abituata alle lunghe giornate soleggiate, sembra così diversa dalla mia, eppure sembra incredibilmente affascinante.  Essere ospiti di un’amica ti permette di percepire sfumature che in altri modi non si potrebbero cogliere e per questo mi sento tanto fortunata.

Aspettando e progettando di andare a Vienna da Elizabeth, per Natale 2017, è il mio (felice) turno da padrona di casa. Inger è stata qua alcuni giorni, in cui il caldo estivo a cui lei non è abituata l’ha spossata, ma le meraviglie della nostra terra l’hanno conquistata. In molti mi hanno detto ” Portala a Venezia, portala al mare, portala a Firenze..” Certo, posti incantevoli , ma Modena e i suoi dintorni sono belli, è la mia terra e a lei non capiterà più un’altra occasione così. Se vieni in Italia con i giri più turistici o più classici non vedi di certo i castelli delle nostre colline, non mangi la torta Barozzi e non ti siedi beatamente a un tavolino nel centro di Modena a far passare il tempo con un caffè è chiacchiere.

Abbiamo fatto questo..piccole cose, cose quotidiane, chiacchiere e giretti. La (ri) scoperta di angoli bellissimi che spesso dimentichiamo e che vediamo mille volte senza goderceli troppo e dandoli per scontati.

 

SCRITTO DA ROBERTA NANNINI

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