Ultimo giorno a Città del capo speso bene, vi dirò. #Viaggidea non aveva incluso nessuna escursione, così Katia (guida Viaggidea) ha proposto di andare tutti assieme nelle Winelands, ossia nelle terre del vino. Solo mia mamma poteva non essere così entuasiasta perchè astemia, io al contrario, non vedevo l’ora!
A pochi passi dal nostro Hotel Taj c’è Bo-kaap, il quartiere musulmano, abitato dai discendenti degli schiavi originari del continente indiano, ora chiamati Malesi del Capo.
Si stende sulle pendici di Signal Hill (parte del rilievo conosciuto come Lions’head). Presenta tante ripide stradine e numerose moschee, ma cosa più bella, è tutto coloratooooooo!!! Se tu abiti lì per prima cosa hai una casa che vale un botto di soldi, seconda cosa, non meno importante, la puoi colorare come vuoi! Io sceglierei il magenta o il verde lime.
Come fai a uscire di casa e non essere già più felice?
Il mondo davanti a te è a COLORI!
La strada principale che lo attraversa in salita è Waal street.
Raggiungengo le Winelands Katia passa attraverso Langa, la più antica township Sudafricana. Langa vale più di una veloce visita come la nostra e se ci penso mi arrabbio, noi non siamo neppure scesi dalla jeep. Langa rappresenta un enorme pezzo di storia del Paese. Ricordo due giorni fa quando guardando fuori dal finestrino, nel trasferimento dall’aeroporto all’hotel, scorrevano davanti ai miei occhi tutte queste baracche, una dopo l’altra. Mi ero rattristata parecchio. Era Langa, ma io ancora non lo sapevo.
Se pensate che la metà degli abitanti di CPT vive nelle township, se non si passa di qui è come dire non aver visto metà della città. Arrivando qui si pensa subito a una differenza abissale tra ricchi e poveri, ma qui a Langa ci sono anche famiglie che potrebbero trasferirsi altrove ma invece da lì non se ne vogliono più andare, un pò per il senso di appartenenza a quella grande comunità in cui il crimine è quasi bandito e anche per la solidarietà che altrove non trovi. Ho immortalato un momento, uno solo, una sola foto ed è questa.
Se volete un’ottima guida contattate Thami (tel. 078 4928492 E-Mail: [email protected]), camminerete per Langa insieme a lui. Lui lì ci è proprio cresciuto.
3° tappa inaspettata. Io amo le cose improvvisate, quanto le amo!?! Katia tutto a un tratto svolta a destra e ci porta qui, al Cheetah Outreach*. Sapete a far cosa?ad accarezzare i ghepardiiiiii! Ovviamente si paga (circa 20 euro) e non ti lasciano neppure troppo tempo, ma per me ne è valsa la pena, quando mai mi ricapita un’occasione così? Puoi scegliere di trascorrere questo tempo con ghepardi cuccioli o adulti, io ho scelto questo cucciolotto di 10 mesi. Ha fatto le fusa per tutto il tempo e io non volevo più andarmene.
*Questo è un centro contro l'estinzione dei ghepardi, qui grazie alle visite e ai volontari riescono a mantenerli e a curarli :)
4° tappa: Raggiungiamo Stellenbosch. Terra del vino, le cosidette “Winelands” ossia le terre coltivate a vigneto a circa 100 km da CPT. Qui il clima è di tipo mediterraneo, siamo vicini alla costa atlantica e a quella dell’oceano indiano, protetti dalle montagne, situazione perfetta per la coltivazione.
photo by www.lifeandleisure.co.za
Stellenbosch vale una visita, qui ci siam fermati per un pranzo libero, finalmente. E’ una cittadina universitaria perciò piena di giovani e vita. Proprio carina!
Attorno ci sono più di 100 aziende che producono ottimi vini (meglio i nostri senza dubbio) e offrono degustazioni. Katia ci porta a FAIRVIEW, una tenuta vinicola molto bella. Ma ancora più bello è il paesaggio attorno, sembra di essere in Toscana. Queste distese infinite e laggiù, in fondo, intravedi i monti.
Degustiamo 8 calici di vino, ad ognuno corrispondeva un bocconcino di formaggio, fosse stato per me li avrei divorati uno dopo l’altro ma ammetto che parecchi si combinavano armoniosamente. E’ valsa la pena attendere.
Il mio preferito? Fairview beacon Shiraz!
Katia ci riaccompagna a casa, al Taj. Entrati nella hall ci guardiamo in faccia e decidiamo di uscire di nuovo, niente doccia, volevamo andare al Waterfront prima possibile. Alle 7 neanche faceva già buio e valeva la pena rivederla con la luce. Già nel primo articolo “Capetown #primogiorno” vi descrivo questo quartiere che non amo particolarmente per i suoi enormi centri commerciali ma che amo per altro, per gli artisti di strada, per la ruota panoramica e per quel minuscolo porticciolo. La vista della Table mountain da lì è magnifica.
Cena a lume di candela con mamma in un ristorante sul porto, 200 gr di manzo 🙂 conditi con qualche pagina della mia guida Sudafricana. Poi nanna.
LIC
0 commenti
Uno dei miei blog di viaggio preferiti! Come sempre bellissime foto 🙂
ma GRAZIE Manuellllll 🙂 felicissima di leggere questo tuo commento, te lo giuro! 🙂
bello! mi verrebbe voglia di ripartire… se non fosse per tutte quelle ore di volo !!!
Il Sudafrica è un paese così bello…ogni volta che ne leggo provo nostalgia. Sarei pronta a ripartire anche domani, nonostante sia tornata solo da 2 mesi e mezzo 😉
Ma quanto sono carini quei ghepardi! Anche io non mi sarei lasciata sfuggire l’occasione di accarezzarli!
Oddio…i ghepardi mi hanno fatto impazzire…
…e le case colorate…
…la foto dei bambini…
e il acconto,letto ttt di un fiato.
Grande Lucia.Invidia allo stato puro.
Ogni volta che ritorno in Sudafrica è sempre un’emozione indescrivibile per tutte le esperienze che ti aspettano dalle più adrenaliniche – l’immersione in gabbia con gli squali, il contatto con i ghepardi, il walking safari in riserva – a quelle più “normali” – sorseggiare un bicchiere di ottimo vino nelle Wineland – eppure c’è sempre una costante che che avverto sempre: il rispetto che si respira nell’aria, il rispetto per l’altro, per il diverso, per la natura, per il proprio paese, per l’ospite, e potrei fare centinaia di esempi. Grazie per darmi sempre queste emozioni. Marina