Viaggio nella #terraincantata

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Eleonora, conosciuta tramite #Instagram mi racconta la sua avventura in Bretagna e io ve la riporto volentieri qui.

#Bretagna, nel nord della Francia, agosto 2005 insieme a mia mamma. A quell’epoca avevo 16 anni e la curiosità di conoscere nuovi luoghi e la voglia di esplorare era già molto forte in me e per questo devo ringraziare, cosa che faccio tutti i giorni, la mia fantastica mamma nonché migliore amica. E’ stata proprio lei a trasmettermi l’amore per i viaggi, per le diverse culture del mondo, una cosa di cui vado molto fiera! In questi anni ho avuto la possibilità di visitare diverse zone della Francia: Provenza, Corsica, Parigi.. Ma quella che mi ha attratto di più è stata proprio la Bretagna con i suoi forti contrasti.. la dolcezza degli abitanti e l’asprezza di certi paesaggi.. fantastico!

CHATEAU TURPAUL

Ma cominciamo a parlare del viaggio, solo l’organizzazione merita di essere citata. Innanzitutto, giusto perché non ci piacciono le cose semplici, a differenza della maggior parte delle persone che per raggiungere la Bretagna utilizzano l’aereo, noi abbiamo deciso di prendere il treno un viaggio on the rail che ci ha permesso di attraversare mezza Francia in meno di 2 giorni. La durata della vacanza è stata circa di 11 giorni di cui 3 solo per raggiungere la nostra meta finale: Quiberon, penisola bretone nella regione del Morbihan nel sud della Bretagna e rientrare a casa.

CASA
COTE' SAUVAGE

Non ricordo bene perché la meta prescelta fosse proprio quella, so solo che nell’inverno precedente a quell’estate stavo guardando un film storico che raccontava di uno dei tanti scontri tra inglesi e francesi durante il 1700 proprio nella baia di Quiberon, quindi un luogo importante e ricco di storia (e storia era una delle mie materie preferite a scuola).

Ricordo di essere partita presto, saranno state circa le 7 del mattino, dalla stazione di #ReggioEmilia, assonnata ma molto felice, non vedevo l’ora di saltare su quel treno, ero troppo elettrizzata, quella sarebbe stata la prima volta che vedevo l’oceano e la cosa mi ha sempre molto affascinato. Per me l’oceano può avere due facce una calma e rilassante come un immenso spazio blu dove poter ammirare le sue meraviglie oppure una forza incontrollabile che ti spaventa ma allo stesso tempo ti coinvolge come nient’altro riesce a fare.

Arrivate nella tarda mattinata a Genova, alle 15 ci aspettava il treno per Nizza, dove saremmo arrivate in serata. La stazione di Nizza la ricordo come se fosse ieri, un luogo affollatissimo pieno di gente proveniente da tutto il mondo, le voci dei controllori e degli altoparlanti che annunciavano le partenze e gli arrivi dei treni, in poche parole un totale caos. Finalmente a mezzanotte saltammo sul treno notturno che ci avrebbe portato a Bordeaux. Le cuccette erano abbastanza comode e soprattutto ricordo che, già allora offrivano ai passeggeri una bottiglia d’ acqua e un kit composto da fazzoletti, salviette, dentifricio e spazzolino,giusto l’essenziale per rinfrescarsi un attimo, magari per molti potrebbe sembrare una banalità ma se si pensa al servizio offerto dalla rete ferroviaria del nostro paese, della serie basta poco per mostrare la cura del cliente, come i francesi sanno ben fare!

Arrivate finalmente la mattina del giorno dopo a Bordeaux, una stazione bellissima, che ricorda molto il museo d’Orsay a Parigi, antica e molto curata e ci sentivamo leggermente frastornate dal viaggio. Ecco che si torna a salire sul treno per Nantes. Durante questa tratta del viaggio purtroppo ci accorgiamo che il treno per Nantes aveva accumulato un po’ di ritardo. Ma ecco che neanche a farlo apposta quando scendiamo a Nantes, il treno successivo che avremmo dovuto prendere per proseguire si trovava esattamente nel binario a fianco del nostro, quindi siamo letteralmente saltate da un treno all’ altro, sembrava di vedere una scena di mamma ho perso l’aereo!

Arrivati ad Auray, finalmente mancava l’ultima tappa per arrivare a Quiberon! Già ad Auray si cominciava a respirare la brezza marina dell’ oceano, quest’ ultima tratta percorre tutta la piccola penisola di Quiberon, un paesaggio stupendo e pensare che in alcuni tratti la striscia di terra era talmente sottile che sembra venissimo inghiottite dal mare. Ecco che finalmente verso le 15.30 vedo il treno fermarsi e un cartello piccolo e blu con scritto Quiberon! Eravamo giunte alla meta! Dopo un giorno e mezzo di viaggio, che gioia!

LA BELLE ILE'
IL FARO

Scese dal treno ci siamo armate di cartina e abbiamo iniziato a girare per il piccolo paese in cerca del  nostro hotel. Dopo aver un po’ girovagato ecco che ci troviamo davanti ad una piccola casa tutta bianca con le scuri azzurre e un’insegna con scritto HOTEL L’IDEAL,  ideale nel vero senso della parola! Entrate dentro veniamo accolte molto calorosamente dal gestore una signora di mezza età molto gentile. La stanza era deliziosa, piccola ma molto accogliente, come piace a me!

CASETTA

Dopo esserci preparate siamo andate alla scoperta delle spiagge ed ecco che percorrendo una strada appena fuori dal paese dopo appena 15 minuti di camminata ci trovammo davanti ad uno spettacolo mozzafiato, un’enorme spiaggia di ciottolini, con vicino un piccolo porticciolo che ospitava delle barche a vela e piccoli pescherecci. C’era un cartello con scritto Port Haliguen e proseguendo per quella strada si sarebbe raggiunto il cento di Thalasso terapia. In tutta la Bretagna e in modo particolare in questa zona sono molto attivi questi centri termali, che con l’utilizzo delle alghe raccolte dall’oceano creano dei composti organici da utilizzare nella dermocosmesi, una coccola per il proprio corpo!

SCULTURE DI SABBIA

Partendo da questa spiaggia decidemmo di spostarci verso nord (sempre a piedi , le distanze non sono molto lunghe) e dopo una ventina di minuti di camminata lungo un sentiero ci siamo ritrovate in quello che io potrei definire UN PICCOLO ANGOLO DI PARADISO la bellissima spiaggia di KER MOR VAN che nella lingua bretone significa, VILLAGGIO IN MEZZO AL MARE, in effetti c’erano tante casette sparse lì intorno. Mi sono ripromessa che sarei tornata nei giorni successivi qui, non volevo perdere l’occasione di fare un bel bagno!

Il giorno seguente abbiamo cominciato la mattina con una bella colazione, ma non in hotel, bensì in uno dei tanti cafè sparsi per la piccola cittadina e la cosa che mi ha incuriosito di più era che a differenza di un normale bar, questi offrivano solo da bere ai clienti, chi avesse voluto prendere qualcosa da mangiare con il caffè avrebbe potuto comprare qualcosa nelle varie brasserie. Entrare in una di quelle panetterie-pasticcerie era come entrare nel paese dei balocchi, ricordo ancora il profumo delle baguette e dei croissants appena sfornati meravigliosi, ma il mio dolcetto preferito era la gallette sablè con crema e lamponi, una sorta di crostatina fatto con questo impasto appunto sabbiato, tipico della Bretagna.. ahh cosa pagherei per mangiarne una anche adesso! Ma il meglio doveva ancora venire!

Decidemmo di andare a visitare il centro vero e proprio di Quiberon, casette piccole e deliziose, quasi tutte bianche con il tetto in ardesia e le rifiniture di color blu-azzurro alcune addirittura con un insegna con nome. Molto particolare! Camminando tra le varie stradine arrivammo alla grande spiaggia di Quiberon, un’ enorme golfo dove il fenomeno delle maree era ben visibile e il paesaggio spettacolare. Costeggiando la spiaggia, ci dirigemmo verso la parte est della penisola, la famosa cotè sauvage, ovvero la parte selvaggia, dove gli scogli si gettano nel mare e la forza dell’oceano crea delle barriere d’acqua. Lungo la strada sulla punta più a sud vedemmo quella che io definirei la casa dei miei sogni, un bellissimo castello in stile tardo medioevale che si chiama Chateau Turpault , decisamente un posto da favola.

Nei giorni successivi riuscimmo ad organizzare delle piccole escursioni per visitare i dintorni della penisola. Immancabile in ogni nostro viaggio al mare è la gita in barca, per questo abbiamo deciso di raggiungere la belle ilè, un’ isola fantastica che si trova di fronte a Quiberon. Anche qui sembrava di entrare in un paese da favola, il piccolo porticciolo, le piccole calette con un mare azzurro da fare invidia ai caraibi e ovunque tantissimi fari, simbolo di sicurezza e stabilità contro la forza dell’oceano, che in inverno può essere davvero spaventosa!

Rientrate alla sera a Quiberon, decidemmo di assaggiare una delle specialità bretoni più famose nel mondo, le crèpes. Ricordo che entrammo in un bellissimo pub che serviva birre artigianali e sidro alla frutta. La mia scelta andò su una classica, ma vi assicuro davvero squisita, crèpe con pere e cioccolato fuso mentre mia mamma prese una fastosa e buonissima crèpe suzette, con crema all’ arancia cioccolato fuso e tanto grand marnier servito flambè.. un’esperienza unica!

Un’ altro luogo che non ci saremmo mai perse per nulla al mondo è il sito megalitico di Carnac. Per raggiungerlo ci siamo affidate al nostro amato trenino, è stato bellissimo vedere quelle “pietre” menhir e dolmen sistemati in una maniera così precisa e armoniosa. Pensare che questo luogo veniva utilizzato dai druidi per riti religiosi e alcune si pensa fossero delle tombe monumentali, me più che al cimitero mi pareva di essere nella città dei Flinstones! E’ in questa occasione che ho avuto modo di capire (in parte) il significato di un simbolo che ho visto tante volte raffigurato ovunque, il triskell, ovvero un simbolo celtico a forma di croce a tre braccia. Ancora oggi non si sa con certezza il valore che ha questo simbolo, si pensa rappresenti innanzitutto il numero 3 molto importante per la cultura celtica, gli elementi della natura (fuoco, terra e acqua) o la vita del sole (alba, zenith e tramonto). Affascinante vero?

TRISKELL

Tornate a Quiberon, trascorremmo i giorni seguenti a rilassarci e goderci la vita da bretoni, una vita basata sulle piccole cose, semplici e genuine dove non importa la velocità, bisogna godersi il momento e viverlo al 100%. Questa è una cosa molto importante che ho imparato anche se con le nostre vite frenetiche non è molto semplice rispettare questa regola.

STELLA MARINA A KER MOR VAN

Nella splendida spiaggia di Ker mor van ho avuto la possibilità di vedere, anzi di prendere in mano, per la prima volta una bellissima stella marina, un ricordo che non dimenticherò mai. Nuotare nell’oceano è stato davvero bellissimo, nonostante l’acqua fosse molto fredda!

La sera di ferragosto ricordo benissimo che dalla spiaggia di port Haliguen fecero i fuochi d’artificio, la ciliegina sulla torta per coronare questa bellissima vacanza!

Come poter dimenticare la festa della sardina, giuro che mi sono divertita da morire durante quella festa. Ricordo che una sera, vicino alla grande spiaggia di Quiberon erano state allestite un sacco di bancarelle dove venivano venduti i prodotti tipici della gastronomia bretone (formaggi, biscotti, dolci, pesce in scatola, sidro) il pesce grigliato al momento e un piccolo palcoscenico dove delle ragazze vestite con abiti tradizionali ballavano delle danze accompagnate da una musica celtica. E’ stato durante questa fiera che ho scoperto, per la gioia del mio palato, una delle torte a mio parere più buone del mondo, la Far Breton, una torta a base di crema cotta con prugne secche aromatizzate al rhum, a dir poco strepitosa! Ancora oggi quando mi sento un po’ giù preparo una teglia di questa torta e mi torna subito il buon umore.

LA DANZA

Mia mamma, da grande amante dei crostacei e molluschi, non poteva venire via senza averne assaggiato un po’, ricordo bene il piattone che le portarono al ristorante: scampi, ostriche, gamberoni, granchio, lumache, capesante un piatto da re!

Prima di partire volevamo portarci qualcosa di buono a casa come ricordo e per nostra fortuna ci dissero dei signori che appena fuori Quiberon si trova un’ azienda che produce artigianalmente creme, patè, zuppe a base di pesce LA-BELLE-ILOISE. Comprammo decine di scatolette e barattoli e a dire il vero non fu facile metterle in valigia, saranno stati 30 kg! Naturalmente non potevo dimenticare una cartolina con scritta la ricetta della far Breton! Dovevo farla mia!

LA BELLE ILOISE
FAR BRETON
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Devo dire la verità venire via da Quiberon e da tutta quella magica atmosfera mi rattristò molto, li mi sentivo veramente come a casa. Ma da un lato non vedevo l’ora ti tornare per raccontare a tutti gli amici la mia avventura.

E pensare che durante il nostro ultimo giorno di permanenza , neanche fosse fatto a posta, sulla grande spiaggia fu organizzato una specie di spettacolo di artisti di strada, c’erano pittori, scultori, cantanti, giocolieri, costruttori di sculture di sabbia, ma la cosa che mi rimarrà più impressa nel cuore e che ancora oggi ricordo bene fu un giovane ragazzo seduto su un muretto che suonava in maniera divina la cornamusa, il mio strumento preferito che con il suo magnifico suono riesce a farti entrare in un’ altra dimensione..celestiale!

Ecco Licia con queste parole ho cercato di trasmettere il mio amore per questa terra e in generale per i viaggi, narrando di emozioni, pensieri e sentimenti che ho provato visitando questo luogo. Spero che questo possa essere uno spunto per altri viaggiatori, incuriositi, magari affascinati e con la voglia di scoprire nuovi paesi. Sono felice di aver potuto condividere tutto questo con voi, grazie per la bella opportunità che mi è stata data!

“Chi torna da un viaggio, non è mai la stessa persona che è partita.” (Proverbio cinese)

 Racconto di viaggio di Eleonora Dallari – Modena

FUOCHI D' ARTIFICIO

Grazie 🙂

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