Racconto di Kos in Grecia, dall’arrivo sull’isola alla nostra ripartenza.
Arriviamo a Kos (Grecia) il giorno 08 giugno, io, il mio compagno e la nostra bimba di 3 anni e mezzo.
Vediamo subito ad attenderci Yannis di Autoway Kos che ci consegna le chiavi del ns bolide greco, una Peugeot 107 in ottime condizioni e con il baby seat come da richiesta.
Ci dirigiamo agli Afentoulis Studios di Kefalos, prenotati direttamente e prendiamo subito possesso con la gentile accoglienza di Dimitris del ns monolocale al piano terra.
Lo studio è semplice ma confortevole ed ha tutto il necessario per cucinare qualche piatto veloce, ha il forno a microonde che non useremo mai, l’aria condizionata, cassetta di sicurezza ed asciugacapelli. E’ circondato da un giardino curatissimo, con fiori e piante grasse tra cui alcuni cactus altissimi.
Dimitris ci fa trovare in camera un assaggio di verdure del loro orto e uova delle loro galline, davvero molto gradite.
Le spiagge nei dintorni di Kefalos sono senza ombra di dubbio le più belle dell’isola, sabbiose, ampie e poco affollate. Ci sono ombrelloni e lettini da affittare se lo si desidera a prezzi modici(max 7,00 euro /g per 2 lettini+1 ombrellone). Noi l’ombrellone lo compriamo (7 euro) visto che il meltemi sembra non soffiare e comunque in 1 giorno di utilizzo avremmo già ammortizzato la spesa.
La spiaggia più bella che abbiamo visitato è senza dubbio Kavo Paradiso.
Per arrivarci saliamo fino al paese di Kefalos (il paese vero e proprio è in cima alla collina, la zona “mare” si chiama Kamari) dove ci sono oltre ad una piazzetta carinissima i resti di un antico castello e procediamo fino ad Aghios Theologos , da cui si può godere del miglior tramonto dell’isola. Si prosegue per una strada sterrata ma percorribile senza troppa difficoltà-abbiamo visto veramente di peggio in altre isole!-ed arriviamo a questa spiaggia poco affollata con mare cristallino ed un piccolo chioschetto dove si può bere qualcosa ed affittare ombrellone e lettini.
Nei giorni successivi visitiamo la Camel Beach, la Magic Beach, la Bubble Beach e la Paradise Beach, la più attrezzata della zona con possibilità di effettuare sport acquatici e la ns preferita Sunny Beach, dove ci godiamo il mare ed il silenzio; ci siamo infatti noi e davvero poche altre persone.
Molto bella anche Aghios Stefanos, non tanto per la spiaggia in sé ma per la vista sull’isolotto di Kastri a cui si può arrivare percorrendo quasi tutto il tratto di mare a piedi poiché l’acqua è molto bassa: all’arrivo si sale alla tipica chiesetta bianca e blu e la tradizione vuole che si suoni la campana!
Sul margine sinistro della spiaggia sorgono i resti di una basilica paleocristiana da cui la spiaggia stessa prende il nome, la vistiamo al tramonto ed il panorama è davvero suggestivo.
Unica nota stonata, la vecchia struttura del Club Med alle spalle ormai in disuso che troneggia sulla zona.. orrenda..
Decidiamo di vistare anche le spiagge sulla costa opposta dell’isola, Tigaki, Marmari e Mastichari che non sono male ma ci sono ovunque moltissime alghe e sono decisamente troppo attrezzate ed affollate per il ns standard.
Da non perdere è una visita a #KosTown, il centro storico è una sorta di scavo a cielo aperto, ce ne sono davvero molti, tra cui l’antica Agorà, le Terme, il Ginnasio, l’Odeon; puoi sederti in una taverna e gustarti un pita gyros con vista sulle rovine.
In Piazza Eleftheria dove si trova il museo archeologico, che non potremo vistare perché chiuso per restauri, vediamo la Casa del Fascio che ci ricorda che se qui qualcuno ancora parla italiano un motivo c’è. E’ stata costruita, come gran parte della città, dopo il terremoto del 1933 che rase al suolo l’isola.
Da vistare anche la Fortezza di Neratzia, un tempo separata dalla terra ferma, le mura sono davvero ampie e poderose, mentre all’interno non è rimasto molto ma vale comunque la spesa (euro 4,00 l’ingresso).
Potete vedere anche il cosiddetto platano di Ippocrate sotto il quale si dice che il medico tenesse le sue lezioni. In realtà non è così antico ma pare abbia comunque intorno ai 700 anni.
Siccome Kos è appunto la patria del padre della medicina non ci perderemmo per nulla al mondo l’Asklepion, il primo ospedale della storia, da qui giungevano fin dall’Asia Minore per sottoporsi alle cure di Ippocrate.
Il sito è ben conservato e stranamente, a differenza di altri, molto ben tenuto. E’ situato su una collina a pochi km da Kos e se il cielo e terso si può vedere la costa turca.
Tornando a Kefalos, allunghiamo la strada ed andiamo verso i paesi di montagna di Zia ed Asfendou, carini sì ma troppo pieni di pullman e negozi di souvenir, proseguiamo pertanto dopo una rapida occhiata senza fermarci. Sulla via del ritorno incontriamo vari contadini sulla strada che vendono i loro prodotti e non manchiamo di comprare dell’ottima karpuzi(anguria), domates (pomodori), anguri(centriolii) e piperies (peperoni) a prezzi bassissimi e davvero saporiti.
Ci fermiamo ad Antimachia per far vedere alla ns bimba il vecchio mulino restaurato e facciamo poi una sosta ad acquistare pane e biscotti in un meraviglioso artozacharopolio (forno pasticceria)..ecco ..l’apoteosi della bontà…grissini con le olive, biscotti con frutta secca e cannella e baklava e kataifi…ed usciamo altrimenti compro tutto il fornaio..
Il penultimo giorno di vacanza lo dedichiamo all’escursione in barca a Nissyros, isola vulcanica a 45 min di navigazione da Kefalos. Arrivare dal mare e vedere il porto con tutte le casine bianche e molto suggestivo.
Saliamo sul pullman che ci porta dentro al cratere del vulcano dormiente, ci sono ancora le fumarole attive. Il paesaggio è lunare e l’ odore di zolfo pervade l’aria. Il tempo per la vista è piuttosto poco, ma tant’è, non avevamo voglia di noleggiare la macchina anche qui e ci adeguiamo.
A Mandraki, il porto dell’isola, sembra di tonare indietro nel tempo, il bianco ed il blu delle case, il silenzio, ci piace molto. Ci fermiamo in un baretto ad assaggiare la soumada, bevanda tipica dell’isola a base di mandorle, non male. Rientriamo verso le 17h00 a Kefalos stanchi morti e bolliti dal sole, facciamo una doccia e cerchiamo una taverna dove mangiare.
Abbiamo mangiato praticamente sempre nella zona di Kefalos, sempre bene ed a prezzi modici, questi sono le taverne che ci sono piaciute di più:
Taverna Fytorio, sulla strada che porta all’aeroporto. C’è un recinto con la pretenziosa scritta donkey house a fianco, dove si può dare da mangiare ai mansueti asinelli e qui abbiamo mangiato il miglior pita gyros della vacanza.
Taverna Limani a Kamari, sulla strada per Kefalos verso la spiaggia, ottimo stifado e moussaka, con patate al forno da leccarsi i baffi. Il baklava ed il kataifi di fine pasto li ricordiamo ancora.
Taverna Kampos, sulla strada principale anche questa, verso la spiaggia ma non sul mare, ottimi piatti di carne, souvlaki, gyros plate e buonissimo tzaziki, abbiamo provato anche la melitzanosalata, ottima.
Taverna Maria, sul lungomare di Kamari, ottime polpette di ceci ed hummus, orata alla brace, moussaka e souvlaki di pollo.
E come sempre è troppo presto per tornare, ma il nostro aereo parte e non ha nessuna intenzione di aspettarci.
Yasù Kos, ci vediamo presto!
Per un’altra isola Greca meravigliosa ti aspettiamo a Karpathos, che abbiamo adorato follemente!
GRAZIE a Francy, mia carissima collega, per questo bel diario di viaggio!!!