Sirolo da vivere

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Ti racconto l’essenza di questa perla Marchigiana, Sirolo da vivere.

Se lo stupendo panorama delle colline marchigiane, che dolcemente scemano fino a scomparire nel blu del mare Adriatico, ha fornito l’ispirazione a Leopardi per partorire capolavori eterni come l’Infinito, è certo che nessuno potrà rimanere indifferente a quella bellezza dolce e delicata che caratterizza in modo decisivo l’ambiente delle Marche.

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Questa terra è infatti in grado di proporre al visitatore paesaggi e realtà del tutto differenti tra di loro, passando dalle bellissime colline dell’entroterra, che nulla hanno da invidiare a quelle della ben più commercializzata Toscana, fino ad arrivare alle acque cristalline in cui potrete immergervi a Portonovo o a Sirolo, lungo la Riviera del Conero.

Proprio sulla Riviera del Conero e nei suoi dintorni vuole concentrarsi il mio articolo, con lo scopo di darvi un’idea per una gita facilmente organizzabile che, tuttavia, non potrà lasciarvi insoddisfatti.

Il punto di meritato vertice della piramide turistica locale è di certo occupato dal piccolo paese di Sirolo che, dall’alto dei suoi 125 metri, si sporge verso il mare da uno scosceso dirupo calcareo, ultima propaggine meridionale del promontorio del Conero.

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Nona caso considerata la perla di questa riviera, Sirolo fonde in se stesso ed in uno spazio piccolissimo gli elementi più caratterizzanti il territorio: il mare, le colline e l’impronta medievale che definisce ogni borgo della regione.

Elemento senza alcun dubbio dominante è il mare, sul quale Sirolo si affaccia attraverso quattro principali spiagge, ognuna con caratteri completamente diversi dall’altra.

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La spiaggia più importante, più nota e tipica, insomma quella da “sirolesi”, è certamente la spiaggia Urbani, facilmente raggiungibile direttamente dal centro del paese tramite una strada asfaltata (percorsa da un servizio bus per i più pigri!!) o, più avventurosamente, percorrendo i vari sentieri che si srotolano lungo la boscaglia dalla piazza principale.

Ogni energia spesa per la discesa e la necessaria successiva ascesa verrà certamente ripagata dalla stupenda visione di questa piccola baia dalla spiaggia bianca, racchiusa a sud dalla enorme grotta Urbani ed a nord da uno sperone calcareo che la separa dalla successiva spiaggia di San Michele.

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La spiaggia Urbani è anche la più turistica, sono presenti i bagni più storici del paese, Arturo e Peppe, ed alcuni pregevolissimi ristoranti che vi permetteranno di gustare le tipiche ricette di mare marchigiane a pochi metri dal bagnasciuga: su tutti segnalo “La Paranza”, ristorante alla mano, di qualità e con ottimi prezzi, adatto a tutti ed in particolare a chi non vuole sottrarre troppo tempo al lettino, oppure, a pochissimi metri di distanza, il ristorante “Arturo”, locale di certa qualità con prezzi però più alti rispetto al dirimpettaio appena descritto.

Proseguendo verso nord e superata la punta che chiude la baia di Urbani, vi si aprirà lo sterminato scenario della spiaggia di San Michele. Questa lunghissima spiaggia, che nella parte finale assume il nome di spiaggia dei “Sassi Neri” per il colore delle rocce che lì affiorano, rappresenta esattamente l’altra faccia della medaglia rispetto alla spiaggia Urbani. San Michele è infatti un lido selvaggio e vasto, dunque adatto a quei visitatori che prediligono ampi spazi ed un contatto più diretto con la natura. Più radi sono infatti gli ombrelloni (del tutto assenti nel tratto finale e più impervio), i bar ed i servizi di ristorazione.

In un certo senso si può anche qualificare la spiaggia dicendo che è probabilmente più utilizzata dai turisti che dai locali, ciò anche per effetto del diretto collegamento tra essa ed il vasto Campeggio Internazionale di Sirolo, che si trova proprio su quella punta rocciosa che separa la spiaggia Urbani da San Michele ed accoglie ogni anno numerosissimi turisti anche stranieri.

Oltre che dal campeggio, questa spiaggia può essere raggiunta sia proseguendo verso nord dalla spiaggia Urbani, sia avventurandosi nei diversi sentieri che giungono direttamente sulla baia di San Michele dal Parco Comunale del paese, posto a poche centinaia di metri a nord del borgo medievale.

La ciliegina sulla torta, tuttavia, attende il visitatore proprio al di là della spiaggia di San Michele, dove le condizioni della costa diventano davvero selvagge e di difficile percorrenza: stiamo parlando della incantevole spiaggia delle Due Sorelle e della “gemella” spiaggia dei Gabbiani.

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Questi due meravigliosi siti naturali dominati dalla presenza di due enormi e famosissimi faraglioni detti appunto Due Sorelle, si caratterizzano per il colore bianco candido dei piccoli e rotondi sassolini che compongono la spiaggia e per la quasi imbarazzante limpidezza delle acque: la perfezione dei contrasti ed i giochi di colore regalano una cornice paesaggistica veramente suggestiva ed affascinante.

Sulle due spiagge non esiste alcuna struttura di servizio: dunque é necessario arrivarci un minimo organizzati, quanto meno in relazione a cibo o bevande.

Come arrivare alle Due Sorelle

Come tutte le cose belle, anche la visita delle due spiagge presuppone la necessità di fare qualche sforzo. Tre sono le vie per arrivare alla destinazione: la prima e la più facile, ma non per questo meno suggestiva, è quella di farsi portare dal traghetto che parte con gran frequenza dal porticciolo di Numana, paesino adiacente a Sirolo. La seconda ipotesi, quella certamente (almeno a mio parere) più divertente ed emozionante, prevede di percorrere i meravigliosi sentieri del parco del Conero che, direttamente dal Cimitero di Sirolo vi condurranno in circa due ore (meno se siete allenati ed esperti) alla spiaggia delle due Sorelle, attraversando un scenario stupendo ed incontaminato che vi permetterà di addentrarvi nei fitti boschi mediterranei tipici del Monte Conero senza tutta via mai perdere di vista l’immenso specchio azzurro del mare.

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Peraltro, oltre alla gita appena descritta lungo il sentiero del Passo del Lupo, nel parco del Conero sono numerosi i percorsi che si possono seguire per l’esplorazione della zona o l’ascesa alla sommità del monte, dando così meritata soddisfazione anche agli amanti delle passeggiate montane.

L’ultima possibilità, adatta solo per i più sportivi e pericolosa per i più, è quella che prevede, dopo aver percorso tutta la spiaggia di San Michele anche oltre i Sassi Neri, di buttarsi in acqua e raggiungere la meta a nuoto. La lunghezza del tratto da attraversare, la presenza di forti correnti e l’assenza di punti di appoggio ove eventualmente riposare, colloca questa proposta tra quelle sconsigliate a chi non  è pratico della zona e non ha particolari qualità da nuotatore.

Esaurite le risorse naturali appena descritte, Sirolo riuscirà ad offrirvi un’ulteriore lato non meno apprezzabile dei precedenti.

Il centro storico del piccolo paese è infatti costituito da un grazioso borgo perfettamente integro, ancora circondato dalle mura e protetto da un alto torrione medievale. Lungo i vicoli che perpendicolarmente l’uno con l’altro tagliano  quest’area in piccoli ma precisi isolati, sono sorte numerose le botteghe, i bar oi ristoranti, rendendo il borgo una zona ideale per una tranquilla e romantica passeggiata.

Il lato est del centro, privo di cinta muraria, si affaccia direttamente sul mare, costituendo una naturale terrazza dalla quale la vista sul Monte Conero che si protende verso il mare è senza dubbio la più classica delle immagini da cartolina delle Marche.

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In questa zona sono anche presenti la maggior parte dei ristoranti del paese. Sarebbe un sacrilegio non fermarsi in uno di essi perché nelle Marche, sia che si mangi pesce sia che si mangi carne, è praticamente impossibile alzarsi data vola con la pancia vuota e con il senso del gusto non appagato.

Il locale più caratteristico è certamente l’Osteria da Sara, pietra miliare della gastronomia della zona, dal gusto tipico e tradizionale, che farà uscire dalla sua cucina a vista stupendi piatti di pesce preparati secondo le più classiche regole della cucina locale. Sempre nei vicoli meritano una sosta il ristorante “Della Rosa” e la “Locanda Rocco” (dai prezzi più alti rispetto agli altri ristoranti citati), o, poco fuori dalle mura, “L’Osteria”, dove oltre al pesce potrete gustare anche piatti di “terra” e una buona pizza al forno a legna.

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Dove alloggiare a Sirolo

Per il soggiorno a Sirolo, oltre ai classici e rinomati hotel della zona, come ad esempio l’hotel Sirolo o l’Hotel Monte Conero, numerose sono le soluzioni proposte da affitta camere, comparsi qua e là per le strade del paese con il crescere del flusso turistico negli ultimi anni, o da intraprendenti giovani del posto che, come nel caso di Camere Marè, animati dalla più onesta ospitalità e professionalità, riescono a proporre, oltre alla classica stanza, un’assistenza turistica all’avanguardia come, fino a pochi anni fa, era impossibile reperire nella zona.

In ultimo, per essere sicuro di fornirvi ogni indicazione utile per godervi la zona anche in caso di brutto tempo o di visita al di fuori dell’estate, provo a segnalarvi alcune mete che sicuramente possono essere inserite a pieno titolo nel menù tipico di una visita del Conero e dei suoi dintorni.

Cosa visitare nei dintorni di Sirolo

Sicuramente i più noti, Recanati e Loreto si trovano a meno di 20 Km da Sirolo e sono facilmente raggiungibili in pochissimo tempo. Entrambi i paesi non necessitano particolari presentazioni.

Recanati è il famoso borgo natio del poeta romantico Giacomo Leopardi: potrete visitare la sua casa familiare, particolarmente nota per la favolosa biblioteca, la celebre torre del passero solitario o la casa di Silvia, oltre che, ovviamente, fare una passeggiata sul famoso colle dell’infinito.

Loreto, invece, è la classica meta di pellegrinaggi per fedeli ed ospita il Santuario della Santa Casa, così chiamato perché si ritiene vi siano conservati i resti della casa di Maria.

Interessanti sono anche le medievali cittadine di Jesi, ancora protetta da una stupenda cinta muraria quasi del tutto integra e famosa per avere dato i natali a Federico II, ed Osimo, anch’essa caratterizzata da un bellissimo centro storico e nota per le intricate Grotte, ossia una serie di cunicoli scavati in profondità quasi a costituire una città sotterranea, in un contesto assai simile a quello delle più note catacombe di Roma.

Infiniti potrebbero essere i suggerimenti, come le Grotte di Frasassi, il centro di Ascoli Piceno e Ancona, o la turistica Senigallia, ma ritengo di lasciare alla vostra iniziativa la possibilità di riempire eventuali momenti vuoti con esperienze casuali ed apparentemente irrilevanti.

In questa regione dove il tempo pare essersi fermato, ogni scenario assume un tono di autenticità, rendendo di fatto meno utile che in altri luoghi, avere ben in mente quali obiettivi raggiungere, poiché nelle Marche non esiste un unico elemento in grado di offuscare gli altri, ma è l’insieme del tutto a determinare l’anima unica ed originale di una regione silenziosa e quieta, assolutamente indicata per liberare la mente da tutto ciò che appartiene alla routine quotidiana della vita cittadina.

Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

(Infinito, G. Leopardi)

Se invece preferisci andare al freddo, ti consigliamo di leggere queste nostre super idee!

Matteo Travelmood

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