Il viaggio inizia con una colazione da Motta.
Lasciamo Milano e l’Italia che stanno entrando nel primo vero freddo invernale verso Parigi, scalo necessario per poi puntare diretti a Panama City.
La cittĆ ha appena subito il piĆ¹ grave attacco terroristico di sempre, fatto di sparatorie per la strada con kalasnikov. L’aeroporto, dove passiamo 5 ore, ha una mostrata tranquillitĆ . Anche ai controlli in ingresso, dove il trattato di Shengen ĆØ stato formalmente messo in pausa, la Francia mostra la calma e il sorriso.
Il sole ci accompagna per 20 ore perchĆ© noi lo inseguiamo verso ovest. Si atterra cosƬ alle 19, orario di aperitivi e cene per la gente di Panama city, non per noi che abbiamo grandi occhiaie perchĆ© per noi ĆØ l’una di notte e siamo appena scesi da 11 ore di volo.
La prima mattina in latino America ĆØ fatta di bidonville fuori dalla finestra della camera, galli che cantano ininterrottamente dalle 5 di notte e un orizzonte pieno di grattacieli.
Ā Facciamo un giro immergendoci in un caldo umido e denso, ma senza particolari odori.
La cittĆ nuova sembra Miami o Hong-Kong, noi la guardiamo dal suo quartiere vecchio dalle architetture spagnole.
La giornata si chiude presto, dopo un pranzo tardivo davvero troppo caro, il sole tramonta velocissimo alle 18.
Ā Ā Nel buio proviamo a tornare all’ostello a piedi. Sono solo pochi km, ma ci arrendiamo abbastanza in fretta, quando imbocchiamo un cavalcavia su un marciapiede che probabilmente non ha mai visto una scarpa. Dal dito di terra Causeway solo superstrade multicorsia permettono di tornare in cittĆ . Tornando indietro per cercare un taxi seguiamo un infinito e ordinato cordone di formiche cariche di foglie, le uniche che usano questo cordolo. Qui a Panama la natura ĆØ straordinaria e ha molta meno paura di noi.
LIC e FEDE
3 commenti
Non male come inizio!
Buon viaggio !!!
Un abbraccio
Lella
Ho pensato piĆ¹ o meno la stessa cosa…
Dai che vi aspettano di certo cose meravigliose e non solo formiche š
qui sono meravigliose le formiche, vedi delle costruzioni ovunque, sono proprio delle gran lavoratrici a differenza dei Panameni!