Prime impressioni Nepalesi

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Catapultati a Kathmandu in un tardo pomeriggio di aprile.

Vedo lo zaino e sorrido, è arrivato anche lui con me, non ha deciso di rimanere in Oman come immaginavo.

Inizia così la nostra avventura, al mio fianco Max, un grande e vecchio amico che è arrivato da Barcellona per partire con me e accompagnarmi in questo viaggio.

Tutto si è incastrato alla perfezione, nella capitale splendeva pure il sole dopo una settimana di grigiore e pioggia incessante. Ma questi monsoni non dovevano arrivare a maggio inoltrato?



Tempo di raggiungere la zona di Thamel, più precisamente il nostro hotel Mi casa, ci spogliamo di felpa e pantaloni lunghi e ci buttiamo in mezzo a loro, a piedi, senza una mappa. Si, perchè nella nostra testolina a Kathmandu era semplice orientarsi.

Tempo mezz’ora, forse neanche, cambiamo idea, Kathmandu è un vero e proprio Caos!!! Ci muniamo di mappa, ma continuiamo a sentirci imbranati. Sarà il fuso di 3.45? ahahha non credo!


Mille insegne, mille volti che fingi di non guardare ma ti incanti (e ti beccano), mille piedi che ti passano a fianco, ti sfiorano, ti calpestano. Polvere, una polvere che ti avvolge, smog, moto, auto, poi compaiono loro, i templi, prima uno, poi due, tre, poi 10, ok…smetti di contarli.


Il primo impatto è una Kathmandu invivibile.


Cerchiamo Claudia (con cui collaboro per lavoro dall’Italia) e ovviamente non la troviamo. Vi giuro, avremmo chiesto informazioni a una decina di persone, ma nulla! L’ufficio di Viaggia con Carlo non voleva comparire ai nostri occhi!

Così chiediamo a Claudia di raggiungerci e ci perdiamo in chiacchiere davanti alla nostra prima Everest ghiacciata! Ci racconta dei suoi ultimi anni di vita in Nepal, del terremoto, del volontariato… arriva il buio e non ce ne accorgiamo. Thamel, il quartiere più vivo di Ktm, si accende all’improvviso!

Perdendoci nuovamente raggiungiamo GAIA’s restaurant, una chicca di posticino e si mangia pure bene! Facile da trovare? No, ma sono certa ci arriverete.

Forse avevamo solamente bisogno di riempirci la pancia, dopo i buonissimi pasti in aereo a base di tortellini ai peperoni e lamb. Mitica Oman Air! Fu cosi, che torniamo a casa senza perderci. Sorseggiamo il nostro primo black coffee e dormiamo.

LIC

Kathmandu 24/04/2017

5 commenti
  1. A me piace viaggiare con te..moltissimo ma in questo caso preferisco leggere il tuo racconto le tue impressioni le tue emozioni…è immaginare…perché non ho più l età per vivere in modo così “spartano “grazie per i tuoi bei racconti.

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