Natale a Vienna

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I fasti di un grande Impero a portata di mano. Natale a Vienna

Ero pronta a vedere una città stupenda: ricordi di un Vienna fatta da adolescente e di una toccata e fuga per lavoro un paio di anni fa…la immaginavo bellissima, e così è stato.

La prima cosa che colpisce di Vienna è intrinseca nella città, non cambia che sia Natale o meno, e sono i palazzi ad ogni angolo. Enormi, ricchi, decorati, bianchissimi o gialli (il giallo della reggia di Schoenbrunn), con facciate infinite, balconi, terrazzi, ma tutti incredibilmente bellissimi. L’indelebile ricordo di una capitale di un Impero che governava il mondo, con sovrani amanti delle arti, della musica, e della bellezza. Di pari passo le chiese e le cattedrali. Ce ne sono di ogni stile e per ogni gusto, dal romanico al barocco, dalla più piccole alle più grandi, come la chiesa del Voto, di san Pietro o la famosissima Cattedrale di Santo Stefano.

L’altra cosa che non si può non notare è l’incredibile numero di pasticcerie e di cioccolaterie. Se anche questo è un refuso del passato, gli Asburgo dovevano essere anche golosoni! Non che in Italia non ci siano posti così, ma a Vienna ce ne sono davvero tantissimi. Bello entrare a curiosare e volare con la fantasia a quando ricche dame di corte si sedevano in posti simili a bere un the, mangiando una fetta dell’inimitabile Sachertorte. Bella da vedere, buona da mangiare.

Nel periodo di Natale un’altra cosa che non si può non notare è il fasto delle illuminazioni che decorano ininterrottamente il centro. In certi punti, forse perché siamo purtroppo ormai abituati alle nostre città con modesti decori, le luci sono davvero tante. File di luminarie che si rincorrono sugli alberi, tra le strade e nei parchi cittadini. Monumenti e chiese a festa, con pini e abeti ovunque, pieni all’inverosimile di palline, festoni e luci. Come ciliegina sulla torta poi, i mercatini di Natale. Immaginate in ogni piazza, piazzetta o piazzettina un crocchio di casette di legno che vendono oggetti per l’albero o il presepe, decori austriaci per la casa, saponi, gioielli, artigianato, miele, dolciumi e vin brulè. Un bicchiere può servire, sia per sentirsi parte integrante dei festeggiamenti, che per scaldare le mani e il pancino, nei freddi pomeriggi Viennesi.

Ancora…passaggio obbligato è la reggia di Schoenbrunn. La visita di posti come questi, in cui per secoli si sono intrecciati i destini, oltre che dei sovrani, anche di migliaia di persone, sono sempre affascinanti. Oltre che per l’aspetto strettamente storico o culturale, un giro qua lo si può fare anche solo per vedere il lusso (a dire il vero nemmeno troppo sfrontato), in cui tra il XVIII e XIX secolo vivevano gli Asburgo, da Maria Teresa, fino a Sissi. Bellissimi i giardini, anche nel pieno inverno. Una passeggiata fino alla Gloriette e poi il ritorno in città.

Un’altra cosa da non perdere, nella città che per secoli è stata la culla della musica classica, è una serata ad un concerto. Nell’area dell’Opera troverete molti teatri più piccoli o sale della musica in cui sarà possibile assistere a uno spettacolo di musica e anche balletto. Non importa se non siete estimatori o intenditori di musica (esattamente come non lo sono io), ma questa esperienza è davvero unica e altrettanto bella.

Infine, non perdete una passeggiata sulla riva dello storico e intramontabile Danubio. Non è più così blu come lo raccontava nella seconda metà del 1800 Strauss nel suo incantevole valzer “An der schonen blauen Donau”, ma resta pur sempre una pietra miliare della storia, della musica e della coltura europea.

SCRITTO DA ROBERTA NANNINI

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